top of page
Immagine del redattoreGennaro Di Rienzo PT

STRETCHING : Perché non dovresti sottovalutarlo!

Aggiornamento: 15 giu 2023

Lo stretching consiste in una serie di esercizi di stiramento e rilassamento muscolare che hanno l’obiettivo di migliorare la flessibilità e la mobilità articolare e, conseguentemente, la prestazione sportiva. Inoltre, lo stretching aiuta anche a rilassare il corpo alleggerendolo dallo stress emotivo e dall’affaticamento nervoso.

Esistono diverse metodologie di stretching – tra le più conosciute ci sono:

· Stretching balistico

· Stretching statico passivo

· Stretching dinamico

· Stretching PNF

Lo scopo di tutte diverse tipologie è sempre lo stesso, ovvero quello di allungare il muscolo dosando nel modo più appropriato il carico per evitare di abusarne.

Spesso, la necessità di fare stretching nasce dalla sensazione di “rigidità” che rimane alla fine dell’allenamento. In questi casi, il problema non è alla fine dell’allenamento bensì all’inizio: una cattiva o mancata attivazione neuro-muscolare prima dell’allenamento, causa questa sensazione nel post allenamento. È importante dedicare 10 minuti al processo di attivazione prima di iniziare la sessione di allenamento.

Per concludere, tra le tipologie esistenti, lo stretching statico risulta essere quello che ha un minor impatto sugli infortuni e tra i più semplici da eseguire.

Di seguito un pratico esempio:

1. Raggiungere lentamente la posizione di massimo allungamento del muscolo interessato, cercando di controllare la respirazione, mantenendo una corretta postura.

2. Mantenere la posizione di massimo allungamento per circa 30-60''.

3. Ritornare lentamente alla posizione di riposo, evitando movimenti bruschi.

PS: è consigliabile dedicare non più di 10’ di stretching per ogni sessione di allenamento.



AUTORE: GENNARO DI RIENZO PT


Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page